Il risultato elettorale dei referendum conferma la volontà popolare di considerare la salvaguardia ambientale e la tutela dei beni comuni valori inattaccabili. Per questa ragione condividiamo completamente la decisa presa di posizione dell’Assessore Roscioni contro il taglio “selvaggio” della pineta della Frasca. Non intendiamo entrare qui nel merito delle scelte strategiche sul Terminal Cina e sullo sviluppo del porto, se sia una risorsa fondamentale dell'economia cittadina o meno, ma condanniamo questo modo di fare che ha prodotto il disboscamento della Frasca. Tutto si può fare in questa città, specialmente se si parla di sviluppo ed occupazione, purché lo si faccia nell'interesse della collettività e rispettando le regole del viver civili. Chiediamo pertanto che sia messa in atto un'immediata iniziativa per la ricostruzione del patrimonio forestale di uno dei pochi polmoni verdi dell'area urbana e che siano assodate e perseguite le eventuali responsabilità per condotte lesive degli interessi collettivi.
Ci facciamo promotori, in tal senso, di una campagna cittadina di rimboscamento della Frasca e invitiamo tutti: cittadini, associazioni, movimenti, fondazioni, mondo imprenditoriale e ovviamente il Comune di Civitavecchia a ripiantare "un pino per il bosco che verrà". Il Comune e chi è nelle disponibilità potrà fare anche di più. Vediamo chi risponderà!
In caso poi, di procedimento giudiziario, valuteremo anche noi, come associazione cittadina e in qualità di parte lesa di costituirci parte civile. In tale ottica, auspichiamo sinergie (anche trasversali) purché si pensi solo ed esclusivamente al bene della città e non a strumentalizzare la vicenda a fini politici. Su questo piano non siamo interessati.
Antonio Cacace
Antonio Cacace
Il Popolo della Città
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