Posto l'intervista che mi è stata gentilmente rivolta dal quotidiano "L'Opinione" e che è stata pubblicata a firma del giornalista Demetrio Logiudice, che ringrazio, nel numero del 18 ottobre 2011.
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Rumors, frasi dette e mai approfondite e smentite. Ed una campagna elettorale alle porte forse tra le più agguerrite. E tra le voci ecco quelle raccolte in strada, tra incontri fugaci e simpatici siparietti. Antonio Cacace, il presidente dell’associazione cittadina Il Popolo della Città, potrebbe essere il terzo o il quarto incomodo nella corsa a palazzo del Pincio per la carica di sindaco di Civitavecchia.
Da alcuni giorni in città gira la voce, che si starebbe organizzando intorno a una figura giovane, impegnata e fuori dalla casta della politica locale, una coalizione formata da sole liste civiche, anche trasversali, che si presenterebbe in rappresentanza della così detta società civile e in alternativa all’intera classe politica: una sorta di “indignatos” locali che, insoddisfatti di come vengono rappresentati, non delegano più ai partiti ed alla politica ma scendono in campo in prima persona. E sembrerebbe che i promotori di questo progetto si stiano orientando a scegliere una persona come lui.
Antonio Cacace in effetti da diversi anni è impegnato nel sociale senza però tuttavia mai schierarsi con chi ha amministrato la città. La sua associazione è tra le più attive nel territorio. Sono sue le proposte innovative come il progetto Ecobank per incentivare la raccolta differenziata, la richiesta agli armatori di compensare l'inquinamento prodotto con investimenti per la rinascita di Civitavecchia, ad esempio partecipando alle spese per l’elettrificazione delle banchine portuali. Il Popolo della Città fu tra i pochi schierati ad opporsi apertamente alla discarica romana, tra i tanti a criticare la gestione degli immigrati dentro e fuori la ex caserma De Carolis. Non c'è stato aspetto della vita cittadina in cui Cacace e la sua associazione si siano dimostrati distratti: ricordiamo le denunce contro la mancanza di regole certe nella cosiddetta movida civitavecchiese, contro i disagi dei pendolari e la proposta di nominarne un delegato, la richiesta di riaprire il marciapiede del viale e la proposta di restituire alla città l’antemurale Colombo, di realizzare il percorso storico turistico della Centumcellae romana, la necessità di aumentare il numero delle licenze dei taxi e degli ncc per garantire il servizio in città.
Cacace potrebbe rappresentare il nuovo e l’alternativa a questa classe politica civitavecchiese, potrebbe essere la sintesi per le tante anime della società civile che vorrebbero vedere conclusa questa stagione politica.
Raggiunto al telefono, il rappresentante de Il Popolo della Città non ha né confermato né smentito la notizia, si è limitato a dire che “non c’è nulla di concreto. Non nego che me ne hanno parlato, qualche amico, stupendomi, ha azzardato questa ipotesi ma nulla più. Quello che posso dire è che da anni non mi piace più il modo in cui viene amministrata la nostra città. Vedo, elezioni dopo elezioni, chiedere il voto ai cittadini per poi rappresentare altro una volta eletti: poteri forti ed interessi di parte. Non mi piace vedere persone che campano di politica in nome del Popolo. La gestione della cosa pubblica dovrebbe essere una parentesi nella vita di ognuno o comunque una prestazione disinteressata e questo mi fa venire voglia di scendere in campo e rompere il giocattolo a qualcuno. Poi se e come accadrà sinceramente non so dirlo ma non è importante, i problemi di Civitavecchia sono altri. Intanto noi continuiamo ad andare avanti e batterci, tutti i giorni, con proposte e iniziative a favore di Civitavecchia, che amiamo tanto, e dei nostri concittadini”.
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